Il Comitato Referendario Campano 2 SI per l'Acqua Bene Comune aderisce alla manifestazione per un piano alternativo dei rifiuti prevista per il 9 aprile alle 10 Piazza Dante, e chiama tutto il popolo dell'acqua alla partecipazione.
La battaglia per una raccolta differenziata porta a porta e contro la costruzione di inceneritori e discariche va di pari passo con quella della difesa dell'acqua bene comune.
In entrambi i casi, c'é la volonta di far passare i profitti di qualcuno a discapito della tutela di beni comuni come l'acqua e l'aria.
Nella nostra regione, il trattamento dei rifiuti é per grossi gruppi industriali e per le organizzazioni criminali una forte fonte di guadagno. Anziché risolvere il problema dell'emergenza a monte, organizzando in tutta la regione una raccolta differenziata porta a porta come richiesto tra l'altro dall'Unione Europeo; in Italia si preferisce pagare multe alla Comissione Europea pur di continuare a speculare sulla salute della gente.
Nella regione Campania, le tasse sui rifiuti sono tra le più alte del paese. I cittadini non solo subiscono un'emergenza rifiuti alla quale non c'é fine e vivono in una regione in cui c'é un vero e proprio disastro ambientale, ma si trovano a dover pagare ogni qualvolta c'é una sanzione da parte della commissione europea.
Tutto questo perché un sistema di raccolta differenziata non garantisce profitti come la costruzione di inceneritori. Un tale sistema non permetterebbe più di spendere denaro pubblico pur di arricchire gruppi finanziari e organizzazioni criminali.
Cosi' come per l'acqua, le istituzioni garantiscono i profitti dei privati a discapito dei diritti dei cittadini. Ecco perché domani il popolo dell'acqua sarà presente in piazza.
Il primo quesito referendario proposto dai Movimenti per l'acqua chiede l'abrogazione dell'articolo 23 bis della 133/2008. Questo articolo, oltre ad imporre la privatizzazione dell'acqua in Italia, impone anche agli enti locali di cedere ai privati i servizi di gestione dei rifiuti.
Considerando questa norma, é chiaro che la volontà di chi ci governa non é di risolvere l'emergenza rifiuti e di mettere fine alla malgestione, bensi' di continuare a garantire profitti a gruppi privati.
Ecco perché nella nostra regione si va avanti con la costruzione di discariche ed inceneritori, nonostante il fallimento totale di questa politica. Ecco perché non c'é la volonta di fare la raccolta differenziata, di avviare un piano alternativo di gestione dei rifiuti e di bonoficare i notri territori.
Domani il popolo della Campania scenderà in piazza per l'ennesima volta per chiedere un piano alternativo dei rifiuti e per opporsi alla costruzione di altri inceneritori e di altre discariche.
I 12 e 13 giugno invece, é alle urne che ci recheremo per dire SI all'abrogazione dell'articolo 23 bis, ma anche ad un'altra norme che permette i profitti sull'acqua.
Con questi due SI difenderemo l'acqua bene comune, ma difenderemo in generale i servizi pubblici locali, rifiutando la logica dei profitti che i privati fanno a discapito dei nostri diritti.
Comitato Referendario Campano 2 SI per l'Acqua Pubblica
La battaglia per una raccolta differenziata porta a porta e contro la costruzione di inceneritori e discariche va di pari passo con quella della difesa dell'acqua bene comune.
In entrambi i casi, c'é la volonta di far passare i profitti di qualcuno a discapito della tutela di beni comuni come l'acqua e l'aria.
Nella nostra regione, il trattamento dei rifiuti é per grossi gruppi industriali e per le organizzazioni criminali una forte fonte di guadagno. Anziché risolvere il problema dell'emergenza a monte, organizzando in tutta la regione una raccolta differenziata porta a porta come richiesto tra l'altro dall'Unione Europeo; in Italia si preferisce pagare multe alla Comissione Europea pur di continuare a speculare sulla salute della gente.
Nella regione Campania, le tasse sui rifiuti sono tra le più alte del paese. I cittadini non solo subiscono un'emergenza rifiuti alla quale non c'é fine e vivono in una regione in cui c'é un vero e proprio disastro ambientale, ma si trovano a dover pagare ogni qualvolta c'é una sanzione da parte della commissione europea.
Tutto questo perché un sistema di raccolta differenziata non garantisce profitti come la costruzione di inceneritori. Un tale sistema non permetterebbe più di spendere denaro pubblico pur di arricchire gruppi finanziari e organizzazioni criminali.
Cosi' come per l'acqua, le istituzioni garantiscono i profitti dei privati a discapito dei diritti dei cittadini. Ecco perché domani il popolo dell'acqua sarà presente in piazza.
Il primo quesito referendario proposto dai Movimenti per l'acqua chiede l'abrogazione dell'articolo 23 bis della 133/2008. Questo articolo, oltre ad imporre la privatizzazione dell'acqua in Italia, impone anche agli enti locali di cedere ai privati i servizi di gestione dei rifiuti.
Considerando questa norma, é chiaro che la volontà di chi ci governa non é di risolvere l'emergenza rifiuti e di mettere fine alla malgestione, bensi' di continuare a garantire profitti a gruppi privati.
Ecco perché nella nostra regione si va avanti con la costruzione di discariche ed inceneritori, nonostante il fallimento totale di questa politica. Ecco perché non c'é la volonta di fare la raccolta differenziata, di avviare un piano alternativo di gestione dei rifiuti e di bonoficare i notri territori.
Domani il popolo della Campania scenderà in piazza per l'ennesima volta per chiedere un piano alternativo dei rifiuti e per opporsi alla costruzione di altri inceneritori e di altre discariche.
I 12 e 13 giugno invece, é alle urne che ci recheremo per dire SI all'abrogazione dell'articolo 23 bis, ma anche ad un'altra norme che permette i profitti sull'acqua.
Con questi due SI difenderemo l'acqua bene comune, ma difenderemo in generale i servizi pubblici locali, rifiutando la logica dei profitti che i privati fanno a discapito dei nostri diritti.
Comitato Referendario Campano 2 SI per l'Acqua Pubblica
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