APPELLO AL VOTO DELLE SEGRETERIE CONFEDERALI SINDACALI
CGIL-CISL-UIL-UGL DI AVELLINO
SUL REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO VOTA SI’
CGIL-CISL-UIL-UGL DI AVELLINO
SUL REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO VOTA SI’
L’ ACQUA è un bene non sostituibile e perciò la sua tutela è assimilabile a quella per il diritto alla vita. E appunto perché tale assurge a diritto fondamentale ed indisponibile. Come ogni diritto di tale forza esso va sottratto alle logiche della concorrenza e del mercato. L’Irpinia e la sua Comunità che vive un territorio ricco di questo bene prezioso, deve avvertire più di altri la responsabilità della difesa dell’ACQUA e del DIRITTO ALL’ACQUA, poiché le scelte di governo, non solo quelle strategiche ma anche quelle quotidiane quelle che riguardano il territorio, l’ambiente, lo sviluppo, hanno un impatto diretto con le risorse idriche e possono determinare danni irreversibili ai tali sistemi. Ecco perché è colpevole aprire una discarica o impianti inquinanti, ma è analogamente colpevole ospitare sul territorio attività produttive a rischio, gestire male depuratori, trascurare le reti fognarie, lasciare senza tutela i nostri monti e i nostri fiumi, lasciare che il 40% della risorsa idrica si perda, procedere a insensate captazioni che riducono la portata del nostro sistema idrico-fluviale. L’Irpinia, i suoi Sindaci, le Comunità locali, devono innanzitutto difendere con i due referendum e con il SI il bene ACQUA perché così l’Irpinia difende sè stessa, la propria identità, la principale ricchezza del territorio. Ma a partire dalla battaglia referendaria l’Irpinia deve assumere con decisione la difesa dell’ACQUA e del DIRITTO ALL’ACQUA come un asse strategico attorno a cui ridefinire programmi e progetti di sviluppo a partire da quelli finalizzati alla riduzione delle perdite. Difendere l’ACQUA quindi vuol certo dire sottrarre questo bene ad ogni forma di speculazione, ma non è sufficiente dire che la gestione deve rimanere pubblica. La tutela pubblica dell’ACQUA e del DIRITTO ALL’ACQUA deve significare l’affidamento di questo bene ad un sistema pubblico governato con serietà, rigore, efficienza, qualità, alimentando programmi di ricerca sull’acqua, recuperando alla vita naturale i torrenti ed i fiumi delle nostre vallate. Fare questo significa sottrarre la gestione pubblica alla speculazione politica e clientelare, evitare che nel sistema operino soggetti incompetenti e affaristi di qualunque genere, aprire le società pubbliche dell’acqua al controllo trasparente dei propri bilanci, rafforzare, estendere e rendere più rigoroso il sistema di controlli sulle attività a rischio inquinamento. Per l’Irpinia il principio di provincializzazione dei rifiuti deve valere per tutte le risorse, anche per l’ACQUA, perché la distribuzione di questo bene alle popolazioni deve automaticamente significare per l’Irpinia solidarietà per la tutela del proprio territorio, investimenti per le attività di tutela dell’ACQUA, garanzia che l’uso sempre maggiore della risorsa inaridisca i nostri sistemi idrici.
Il SI ai referendum contiene quindi una battaglia identitaria, essenziale per la tutela e lo sviluppo armonico dell’ambiente e del territorio irpino.
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