domenica 10 ottobre 2010

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA


Per il movimento contro la privatizzazione dell’acqua è stato un anno di notevole mobilitazione. La campagna referendaria si è conclusa con più di 1.400.000 firme, un risultato mai raggiunto nella storia italiana da altre richieste di referendum. Un’adesione di massa espressione di una sentita richiesta di partecipazione e democrazia nelle scelte fondamentali relative ai beni comuni e ai servizi di interesse generale.

Ma i nostri governanti temono la democrazia e in tutta Italia stanno accelerando i processi di privatizzazione dei servizi pubblici. A ciò si aggiunge l’effetto della odiatissima legge Ronchi che prevede la totale privatizzazione, entro il 31 dicembre 2010, di tantissime aziende che ad oggi hanno come unico socio l’ente pubblico. Gli amministratori ed il governo invece di fermare tutto e aspettare l’esito del referendum, vanno avanti con le privatizzazioni fregandosene della volontà da parte dei cittadini di esprimersi sulla gestione dell’acqua e sull’abolizione delle leggi che ritengono l’acqua una merce al servizio degli interessi economici e speculativi, e non quindi un diritto di interesse collettivo, fondamentale alla vita e spettante a tutte/i.

Anche nella provincia di Napoli l'Ente d'Ambito, comprendente 136 comuni di Napoli e Caserta, e le province di Napoli e di Caserta (Ato2), spinge verso la privatizzazione accelerando e incrementando ancora di più l'ingresso dei privati nella gestione del servizio idrico.
L’Ato 2 (con una delibera del consiglio di amministrazione (n.5 del 18/06/10) vuole procedere all’affidamento ai privati dell’acqua di tutti i comuni tranne che per quello di Napoli che rimarrebbe in mano all’Arin s.p.a.(delibera bloccata attualmente in seguito al ricorso al Tar sottoscritto da singoli e da associazioni aderenti al Coordinamento Campano per la gestione pubblica dell'acqua).

La situazione nel contesto Ato 2 è aggravata ulteriormente dalle scadenze imposte dalla legge Ronchi. Per quanto riguarda Napoli, la situazione è infatti fortemente a rischio di privatizzazione. Al 31/12/10 l’Arin s.p.a.(rientrando nella fattispecie prevista dall’art.15 del DL 135/2009) dovrà essere definitivamente dismessa a favore degli interessi privatistici.

Di fronte a tali rischi di privatizzazione, e all’arroganza degli amministratori locali che si dimostrano sempre più al solo servizio degli interessi economici e finanziari, è quindi assolutamente necessario irrompere con una forte mobilitazione dal basso per bloccare i processi di privatizzazione ed impedire che multinazionali, affaristi ed anche interessi camorristici mettano le mani sull’acqua, sovrastando la sovranità popolare. In Italia (e anche in Campania ove il gestore dei 75 comuni e relative province di Napoli e Salerno è la Gori SpA e vede al suo interno due multinazionali e varie società private), laddove inoltre si è già privatizzato non si è fatto altro che assistere ad un aumento anche fino al 350% del costo sulle bollette, di un notevole peggioramento del servizio idrico, nonché del peggioramento delle condizioni e dei diritti dei lavoratori nel passaggio ad aziende private.

Per tali ragioni riteniamo necessario ed urgente una discussione di confronto per mettere in campo iniziative ed un percorso di mobilitazione. Una discussione tra tutti coloro (comitati, mondo dell’associazionismo, collettivi, partiti, sindacati, lavoratori, referenti territoriali dei comuni Ato2, singole/i cittadin/ei etc..) che hanno contribuito a raccogliere il 1.400.000 firme, e, tutti coloro che sono consapevoli che nella difesa della gestione pubblica dell'acqua, della sua tutela e buon uso, la partita è molto ampia. Infatti è in gioco in modo paradigmatico la democrazia, di fronte ad un sistema di sviluppo (in crisi) che in nome di privatizzazioni e in nome del profitto sta producendo solo danni economici, sociali ed ambientali.

Dopo l’Assemblea dei movimenti per l’acqua pubblica, tenutasi a Firenze lo scorso 18 e 19 Settembre, già alcune tappe sono state fissate per l’avvicinamento alla consultazione referendaria.
Il 4 Dicembre, anche in concomitanza con il cop 16 di Cancun, la Conferenza mondiale sui cambaimenti climatici (che si terrà dal 29 novembre al 10 dicembre prossimi), è stata fissata una manifestazione nazionale, suddivisa per le singole regioni, in difesa dell’acqua, ed anche per la giustizia climatica e sociale e per la difesa dei beni comuni. Un appuntamento di notevole importanza, in grado di rafforzare le vertenze territoriali con una mobilitazione nazionale, che avrà come prima rivendicazione impedire l’entrata in vigore del decreto Ronchi, antidemocratico di fronte al 1.400.000 firme, attraverso la richiesta di moratoria dei processi di privatizzazione.

Invitiamo quindi tutti i soggetti interessati alla:


RIUNIONE COMITATI ACQUA ATO2

MERCOLEDI' 13/10 ORE 18.00 PRESSO SEDE FEDERCONSUMATORI CORSO UMBERTO 381 - NAPOLI


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