venerdì 5 agosto 2011

Aumento delle tariffe, aumento della tensione


Resoconto popolare dell’assemblea dei sindaci dell’ATO 3

A cura del
COORDINAMENTO ACQUA BENE COMUNE DI MARIGLIANO

Lo scorso 2 Agosto si è tenuta la riunione dei sindaci dell’ATO 3. Dalla
discussione è emerso senza ombra di dubbio che l’affidamento della gestione del
servizio idrico integrato alla società GORI S.p.A è risultato, assolutamente
fallimentare, oneroso e con un danno alla collettività di milioni di euro. Eppure,
a dispetto delle conclamate evidenze, a più riprese evocate nei discorsi dei primi
cittadini, l’Assemblea, smentendo se stessa, ha approvato tutti i punti in
discussione all’ ODG, rivelandosi nella sua vera natura di baraccone politico. Si
è resa evidente da un lato, la scarsa propensione ad accogliere le istanze di chi
con i referendum si è espresso per una gestione totalmente pubblica dell’acqua e
dall’altro, la volontà di liquidare il problema del rapporto societario con la
GORI, come un dato già acquisito ed incontrovertibile, frutto malato ma
necessario, maturato in altri tempi per mano di altri amministratori.


E il sindaco di Marigliano? Già, come si è espresso a riguardo il sindaco della
nostra cittadina? Incredibile a dirsi, il nostro sindaco ha pensato bene per
l’occasione, di darsi alla macchia. Infatti, era assente! Assente a dispetto delle
promesse che, solo pochi giorni prima, egli stesso aveva fatto alla cittadinanza,
attraverso il nostro Coordinamento. Al suo posto? Nessuno! Nessuno a far
valere il pensiero dei cittadini di Marigliano in merito ad una vicenda così
sentita, centrale rispetto alla vita dell’intera comunità. Una ulteriore
dimostrazione questa, della totale inaffidabilità dei nostri amministratori, a
conferma definitiva dell’assoluta mancanza di sensibilità delle istituzioni locali
quando si tratta di raccogliere e rappresentare le legittime istanze della
collettività, rispetto alla gestione dei beni comuni.

Così, l’unica proposta per escludere la parte privata dalla gestione del servizio
idrico, avanzata e sostenuta dal sindaco di Rocca Piemonte, è stata
colpevolmente minimizzata ed infine bocciata quasi all’unanimità.
Insomma a dispetto delle ambiguità amministrative, dei bilanci fallimentari,
delle assunzioni clientelari e dei milioni di debiti contratti, le istanze della
gente sono finite schiacciate dalle pretese della GORI S.p.a., dalla sudditanza
politica dei vertici ATO e dalla poca autorevolezza dei nostri Sindaci incapaci di
elaborazione e di prospettiva politica.

L’approvazione dell’ adeguamento delle tariffe che porterà ad un aumento
pari a circa il 30% delle stesse, è diretta conseguenza dell’atteggiamento di
istituzioni che a chiacchiere si professano vicino alla gente e che nei fatti,
sistematicamente, si schierano dalla parte di chi è stato più volte diffidato dalla
gestione del bene pubblico.

I nostri amministratori appaiono così sempre più distanti dai cittadini che
dovrebbero rappresentare. Cattedrali deserte, depositarie di enunciati vuoti di
significato. Manifesti nei quali si invocano le solite ricette miracolose a base di
riduzione dei costi, miglioramento dell’efficienza del sistema e maggiore
trasparenza nei rapporti societari tra gestore del servizio e cliente finale.
Ingredienti noti di pietanze che mai però, vengono servite al cittadino.
Dal racconto dei lavori che si sono svolti in seno all’assemblea dei sindaci di
ATO3 si evince quindi in maniera categorica che nessuna delle parti convocate
ha, di fatto, intenzione di far rispettare il mandato popolare espresso dai
referendum.

In conclusione ci preme condannare in special modo il comportamento di
alcuni sindaci che più volte nel corso dell’assemblea, hanno manifestato segni di
vera e propria intolleranza nei confronti dei cittadini presenti alla discussione
in atto.

La fascia nera spetta ai sindaci di Castellamare (Bobbio) e di Nola
(Biancardi) che nell’occasione hanno brillato per arroganza.
Bobbio si è più volte rivolto con disprezzo all’indirizzo del pubblico, minacciando
persino di richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per ottenere lo sgombero
della sala. “Questa assemblea non è pubblica!” ha urlato lo stesso, mostrando a
pieno la sua totale mancanza di sensibilità istituzionale e la sua vocazione a
radicalizzare il confronto. Gli ha fatto eco Biancardi che, con aria di sfida, ha
obbligato quanti stavano registrando con i propri telefonini lo svolgimento
dell’assemblea, ad interrompere la ripresa.

A cellulari spenti è stato più semplice, per tutti, approvare emendamenti,
deliberare, ritoccare tariffe e far passare in silenzio un comportamento che non
sarebbe sbagliato definire come criminale.

Questo l’agghiacciante resoconto di un’Assemblea che fotografa a pieno la
funzione e la direzione che l’attuale politica ha scelto di rappresentare.
Come Coordinamento siamo pronti a manifestare pubblicamente per chiedere il
rispetto della volontà emerse dai recenti referendum. Non siamo infatti disposti
a tollerare questo tipo di affronti e ci dichiariamo assolutamente offesi dalle
scelte dell’amministrazione Sodano di disertare i lavori dell’assemblea.
Questi comportamenti ci fanno, una volta ancora ricordare ai cittadini distratti
ma non conniventi, non corrotti, fuori dai “giochini di palazzo” che la stagione
degli enunciati deve necessariamente terminare. Per ottenere questa inversione
di tendenza è però necessario che quanti giornalmente ci interpellano per
conoscere il futuro della gestione idrica nel nostro paese, mettano se stessi ed il
proprio talento a totale disposizione di una causa che li riguarda, purtroppo,
sempre più da vicino.

04/08/2011
Coordinamento per l’Acqua Bene Comune
di Marigliano


cabc.marigliano@gmail.com

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