Il coordinamento campano ha presenziato all’assemblea dei sindaci di Ato2, ed esprime tutto il proprio sconcerto di fronte all’incapacità di amministratori che non riescono a riunirsi per mancanza del numero legale (29 enti presenti su 136 il 28/09/2010), e che in 4 anni invece di dar corso alla ripubblicizzazione dell’acqua, non hanno fatto altre delibere che quelle necessarie al proprio auto perpetuarsi.
Il sindaco di Napoli, dichiaratosi favorevole all’acqua pubblica, non è riuscita ad inviare i suoi delegati all’assemblea di ato2 (presenti 8 su 15), nè è riuscita a riunire il consiglio comunale monotematico necessario alla modifica dello statuto comunale come da delibera di indirizzo del 30/07/09
Ribadiamo quindi:
- che la non ripubblicizzazione dell’acqua è dovuta all’incapacità e all’immobilismo degli amministratori locali.
- che 1.400.000 cittadini/e italiani hanno già espresso con la richiesta del referendum la loro volontà di acqua pubblica
Nei tre mesi che mancano al 31/12/2010 per arrivare all’acqua pubblica è necessario:
- che si dia prosecuzione alla legge regionale che dichiara l’acqua bene privo di rilevanza economica.
- che venga convocato il consiglio comunale del comune di Napoli nel quale si deliberi la trasformazione dell’arin s.p.a. in azienda speciale, unica garanzia contro la privatizzazione
Napoli, 28/09/10Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua
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