giovedì 28 aprile 2011

Annullata l'assemblea dei sindaci di Ato 3 per gli aumenti tariffari. Il presidio si sposta sotto la Prefettura in difesa dei referendum

Apprendiamo in queste ore che l'assemblea dei sindaci di Ato 3 che era stata chiamata a ratificare gli aumenti tariffari dell'azienda privata GORI è stata rinviata a dopo le elezioni. La motivazione pare stia nella probabile emanazione di un decreto ministeriale che solleverebbe l'Assemblea ATO3, e non solo essa, dalla responsabilità di ratificare gli aumenti tariffari. Sicuramente pesa in questa decisione anche il fatto che per molti sindaci in campagna elettorale un aumento tariffario, in un contesto di bollette già salatissime, suonerebbe come un suicidio politico.

I comitato promotore per il referendum ha perciò annullato il presidio al centro direzionale di Napoli, dove si sarebbe dovuta svolgere l'assemblea dei sindaci ed ha deciso di unirsi alla mobilitazine nazionale in difesa del referendum per l'acqua contro la scelta del governo di agire contro il referendum negando il diritto dei cittadini di esprimersi tramite il voto.

L'appuntamento è quindi per domani, venerdì 19 alle 16,30 sotto la prefettura di Napoli in Piazza del Plebiscito in difesa dei referendum.

VENERDI 29 APRILE 2011
ORE 16e30

PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI NAPOLI (piazza Plebiscito)


IN DIFESA DEI REFERENDUM,
contro la scelta del governo di agire contro il referendum per l'acqua,
negando il diritto dei cittadini italiani di esprimersi tramite il voto.

Al di là della difesa dell'acqua bene comune si tratta di difendere la democrazia italiana.

SI SCRIVE ACQUA MA SI LEGGE DEMOCRAZIA

Preghiamo tutti di diffondere la notizia nel più breve tempo possibile.
Comitato Referendario Campano 2 SI per l'Acqua Bene Comune

Gruppo facebook https://www.facebook.com/pages/Comitato-Campano-per-lAcqua-Pubblica/296798871761?ref=ts

No allo scippo del referendum! No agli aumenti tariffari in Ato 3

Comunicato Stampa


Solo pochi giorni fa il costituzionalista Stefano Rodotà, riferendosi all'emendamento approvato dal Senato per far decadere il referendum sul nucleare e alle dichiarazioni del Ministro Romani sull'intenzione di effettuare un “approfondimento legislativo” anche sulla normativa (decreto Ronchi e legge Galli) che ha motivato i due quesiti referendari sull'assurda gestione privatistica dell'acqua, definiva ''pena istituzionale'' l'ultima trovata del governo, ovvero la ''fuga dai referendum''. Mentre i cittadini si adoperano per essere tali, promuovendo con la raccolta firme una partecipazione attiva alle cose dello Stato, le istituzioni e i ''poteri forti'' mostrano la loro debolezza etica cercando di sfilare agli italiani i diritti da sotto al banco. In quest'ottica il Comitato referendario campano 2SI' per l'Acqua Bene Comune presidierà venerdì 29 aprile la sede dell'Holiday Inn al Centro direzionale di Napoli, dove si svolgerà -alle ore 16- l'assemblea tra Gori spa e i sindaci di Ato3, facendo pressione su questi ultimi affinchè non votino in favore degli aumentiin bolletta già deliberati dal gestore privato Gori lo scorso dicembre in cda ai danni di 29 comuni del bacino sarnese vesuviano.

Aumenti che sono stati sarcasticamente definiti ''di solo il 20%'', come se si trattasse di un'offerta promozionale, di saldi dell'acqua. Ilpresidente di Gori, Sarro, li motiva come necessari solo per unificare le tariffe di due ambiti differenti, ma allora potremmo azzardare ''perchè non unificarle al ribasso?'' È evidente che trattasi di manovra redditizia, del resto se l'acqua finisce in mano ai privati, e in un regime di ovvio monopolio, al primo posto balzano i profitti. Intanto molte sono le lamentele: forniture a singhiozzo, disservizi di ogni genere, e investimenti strutturali promessi e mai realizzati. La Gori, piuttosto, glissa sulla condizione affannosa della sua gestione, che presenta ampi debiti finanziari e che trascina dal 2003 un disavanzo di bilancio stimato in circa 40 milioni di euro, plausibilmente il vero motivo degli aumenti. Allora viene da chiedersi perchè continuare a voler privatizzare un bene comune, una risorsa vitale per l'uomo, col pretesto di migliori e più efficienti gestioni, se poi invece il privato, aumentando le tariffe, non fa che comportarsi come quell'azienda statale che incapace di raggiungere autonomamente l'efficienza chiede allo Stato di aprire i cordoni della borsa. Solo che stavolta si mettono le mani direttamente nelle borse dei cittadini, passando per la bolletta. E' ben più di una sensazione che molte derive privatistiche proposte come innovazioni stanno accadendo solo in nome del profitto, a danno degli esseri umani che vengono declassati al rango irrispettoso di consumatori. In Ato3 la privatizzazione ha causato un aumento sul costo del servizio idrico del 300 per cento in sei anni. E allora le parole di Rodotà risuonano come un gong in una stanza chiusa, e ci assorda l'idea di una parte di Stato, il nostro Stato, che ci rema contro e ci procura per questo un gran daffare: lo strumento referendario, voto principe, viene messo in discussione dalle manovre di una politica autoreferenziale e disattenta alla volontà, ai bisogni reali e agli sforzi dei cittadini. Altro che legittimazione dal basso, come ama ripetere il presidente del Consiglio, qui è proprio la cittadinanza attiva ad essere boicottata, defraudata, impoverita, azzerata. Per questo motivo il 28 e il 29 aprile sono state indette dal Comitato referendario nazionale 2SI' per l'Acqua Bene Comune due''Giornate di mobilitazione nazionale sotto le Prefetture'' in tutte le città d'Italia aderenti, per dire no al tentativo di scippo dei referendum sull'acqua da parte del Governo; il presidio si ripeterà il 5 maggio con una protesta nazionale unitaria sotto Montecitorio. Intanto è anche in corso un'azione di mail bombing a tutti i parlamentari promossa nelle giornate del 26, 27 e 28 aprile sempre dall'attivo e instancabile Popolo dell'Acqua.



Comitato referendario campano 2SI' per l'Acqua Bene Comune

venerdì 22 aprile 2011

29 aprile presidio contro gli aumenti della GORI in Ato 3

L'ACQUA È UN DIRITTO, NON UNA MERCE!
NON PAGHEREMO IL FALLIMENTO DEI PRIVATI


Il 29 aprile p.v. alle 16,30, presso l’Hotel Holiday Inn (Centro Direzionale – Napoli) si terrà l'Assemblea dei Sindaci di ATO3 (area vesuviano-sarnese), che ha affidato la gestione del servizio idrico alla GORI SpA (società mista che vede al suo interno anche grandi multinazionali, come l'ACEA SpA e la SUEZ SpA come capofila di una gruppo di imprese locali quali la Henel Hydro, la Icar di Faraone Mennella, la Siba, etc.).


All’ordine del giorno l’approvazione del consuntivo, ma in realtà sarà l’occasione per imporre ai cittadini aumenti mai visti prima. Si tratterà infatti della depurazione (ovvero dei lavoratori lasciati senza stipendio e delle acque nere sversate nell'ambiente a seguito della CHIUSURA del depuratore di Monte Faito); ma la cosa più grave e subdola sarà l'unificazione dei due bacini d'utenza A e B (operazione che era già stata tentata nel maggio scorso). Nello stesso ATO le tariffe erano infatti differenziate a seconda del bacino d'appartenenza. Unire i bacini significherà aumenti spropositati per la fascia che pagava molto meno – ovvero la sarnese/sorrentina - che dovrà affrontare interventi vergognosi se raffrontati con le precedenti tariffe comunali.


Di fronte a questa ennesima vergogna, che ha già attirato l’attenzione dei media, non possiamo restare inerti ! Partecipiamo quindi TUTTI creando un presidio che si opponga il 29 a quanto il CdA dell'ATO3 ha già deliberato.
Sollecitiamo i sindaci dei Comuni che hanno già modificato lo statuto, o che sostengono il referendum, o che aderiscono al Coordinamento degli Enti Locali, a non votare a favore di quanto chiederanno loro gli amministratori dell'ATO.


MOBILITIAMOCI TUTTI ! FACCIAMO APPELLO A TUTTI I COMITATI LOCALI PERCHE’ L’IMPEGNO PER BLOCCARE QUESTE OPERAZIONI DEVE ANDARE DI PARI PASSO ALL’IMPEGNO PER LA VITTORIA NEI REFERENDUM


PERCHE' I CITTADINI DEVONO PAGARE PER LE INADEMPIENZE DEL PRIVATO?
LA GORI NON SOLO E' INADEMPIENTE, MA HA PRODOTTO SOLO DISAVANZI E SCORRETTEZZE.
ORA BASTA!

29 aprile 2011 ore 16,30 Hotel Holiday Inn (Centro Direz.le Napoli)
PRESIDIO durante l'assemblea dei sindaci di Ato3

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Comitato Referendario campano 2SI' per l'Acqua Bene Comune

Napoli 29 aprile. Proiezione del film WATER MAKES MONEY. Calendario delle proiezioni in Campania

29 aprile ore 20,00
presso la Città del Sole - vico Giuseppe Maffei 18 (vicino Via s.Gregorio Armeno), Napoli

proiezione del film 
WATER MAKES MONEY
Come le multinazionali fanno profitti sull'acqua



Introducono:

Raphael Pepe
"La ripubblicizzazione dell'acqua a Parigi"

Piero de Luca
" I referendum per l'acqua pubblica in Italia".


Comitato referendario napoletano "2 sì per l'acqua pubblica"


Calendario delle altre proiezioni in campania:

Portici (Na): 29 aprile ore 20.00, Teatro "I De Filippo", in Corso Umberto - Villa Comunale. link
Benevento: 29 aprile 20,30 Libreria Masone viale dei rettori 73

Info sul film: 

venerdì 8 aprile 2011

La difesa dell'Acqua Bene Comune e di un Piano Alternativo dei Rifiuti sono due battaglie che vanno di pari passo.


Il Comitato Referendario Campano 2 SI per l'Acqua Bene Comune aderisce alla manifestazione per un piano alternativo dei rifiuti prevista per il 9 aprile alle 10 Piazza Dante, e chiama tutto il popolo dell'acqua alla partecipazione.

La battaglia per una raccolta differenziata porta a porta e contro la costruzione di inceneritori e discariche va di pari passo con quella della difesa dell'acqua bene comune.

In entrambi i casi, c'é la volonta di far passare i profitti di qualcuno a discapito della tutela di beni comuni come l'acqua e l'aria.


Nella nostra regione, il trattamento dei rifiuti é per grossi gruppi industriali e per le organizzazioni criminali una forte fonte di guadagno. Anziché risolvere il problema dell'emergenza a monte, organizzando in tutta la regione una raccolta differenziata porta a porta come richiesto tra l'altro dall'Unione Europeo; in Italia si preferisce pagare multe alla Comissione Europea pur di continuare a speculare sulla salute della gente.


Nella regione Campania, le tasse sui rifiuti sono tra le più alte del paese. I cittadini non solo subiscono un'emergenza rifiuti alla quale non c'é fine e vivono in una regione in cui c'é un vero e proprio disastro ambientale, ma si trovano a dover pagare ogni qualvolta c'é una sanzione da parte della commissione europea.


Tutto questo perché un sistema di raccolta differenziata non garantisce profitti come la costruzione di inceneritori. Un tale sistema non permetterebbe più di spendere denaro pubblico pur di arricchire gruppi finanziari e organizzazioni criminali.

Cosi' come per l'acqua, le istituzioni garantiscono i profitti dei privati a discapito dei diritti dei cittadini. Ecco perché domani il popolo dell'acqua sarà presente in piazza.


Il primo quesito referendario proposto dai Movimenti per l'acqua chiede l'abrogazione dell'articolo 23 bis della 133/2008. Questo articolo, oltre ad imporre la privatizzazione dell'acqua in Italia, impone anche agli enti locali di cedere ai privati i servizi di gestione dei rifiuti.

Considerando questa norma, é chiaro che la volontà di chi ci governa non é di risolvere l'emergenza rifiuti e di mettere fine alla malgestione, bensi' di continuare a garantire profitti a gruppi privati.

Ecco perché nella nostra regione si va avanti con la costruzione di discariche ed inceneritori, nonostante il fallimento totale di questa politica. Ecco perché non c'é la volonta di fare la raccolta differenziata, di avviare un piano alternativo di gestione dei rifiuti e di bonoficare i notri territori.


Domani il popolo della Campania scenderà in piazza per l'ennesima volta per chiedere un piano alternativo dei rifiuti e per opporsi alla costruzione di altri inceneritori e di altre discariche.


I 12 e 13 giugno invece, é alle urne che ci recheremo per dire SI all'abrogazione dell'articolo 23 bis, ma anche ad un'altra norme che permette i profitti sull'acqua.

Con questi due SI difenderemo l'acqua bene comune, ma difenderemo in generale i servizi pubblici locali, rifiutando la logica dei profitti che i privati fanno a discapito dei nostri diritti.


Comitato Referendario Campano 2 SI per l'Acqua Pubblica